giovedì 4 aprile 2013

UFO: Con chi o che cosa abbiamo a che fare?

 E' ormai argomento di dibattito pubblico che non può più essere ignorato. Cinema, televisione e internet, sembrano ormai dibattere il fenomeno "extraterrestri" con una regolarità impressionante.

In effetti, se ne parla perchè, sono sempre più numerosi i casi di avvistamenti ripresi o fotografati in ogni parte del mondo che finiscono sulle prime pagine dei quotidiani, nei telegiornali o negli speciali dedicati interamente al fenomeno. A questa dilagante tendenza si sommano i sempre più numerosi articoli scientifici, firmati da importanti astrofisici o esobiologi, che analizzano lo stesso aspetto su basi più biologiche o fisiche.


Dalle sconvolgenti dichiarazioni negli anni passati di Monsignor Balducci, fedele sostenitore dell'esistenza degli alieni, si è nei passati nelle scorse settimane, alle conferenze presiedute dall'illustre fisico Paul Davies alla Royal Academy di Londra. Scienza ed esoscienza, ognuno a modo suo, stanno affrontando l'argomento, giungendo alla medesima conclusione: non siamo soli nell'Universo.
Ma se l'astronomia, grazie all'appoggio dell'esobiologia, sta cercando nuovi sistemi planetari attorno alle vicine stelle, gli ufologi, discriminati per l'innattendibilità dei loro dati e del loro metodo, affermano che gli extraterrestri sono già sulla Terra e da tempo immemorabile ci stanno osservando.
Il prof. Pinotti, illustre sociologo del fenomeno UFO, ha affermato di recente che il primo contatto con gli ET sarebbe imminente. In accordo con gli studi scientifici, questi visitatori, giungerebbero mediante una tecnologia avanzatissima, da sistemi planetari distanti.
Affermazioni di questo genere, dette da una persona assai equilibrata e rispettata, come il dot. Pinotti, lasciano alquanto esterefatti. Autore di diversi libri sull'argomento, sostenitore della presenza di oggetti non identificati, non aveva mai espresso in questi termini, la palese presenza di altre forme di vita intelligenti sulla Terra.
Nonostante le sue dichiarazioni vadano debitamente prese con le pinze, in effetti, molti recenti footage amatoriali sugli UFO, pongono effettivamente alcuni dubbi. La questione è assai intricata e si protrae ormai da decenni. Sulla rete RAI, prima ancora di Voyager, era la trasmissione Mixer ad affrontare sporadicamente l'argomento, con appassionati dibattiti che spesso vedevano illustri ospiti e scienziati, tra cui il premio nobel Carlo Rubbia.


L'argomento, secondo le stime auditel, ogni qual volta si presenti in tv, sbanca l'audience, dimostrando il popolarissimo consenso che gode tra il pubblico. D'altronde, l'intero fenomeno UFO, è ormai fortemente radicato nell'immaginario collettivo. Secondo le testimonianze dirette, il fenomeno, si presenta sotto svariate forme e tipologie, con la prevalente simbologia del disco volante o della sfera luminosa.
La scienza è sempre corsa ai ripari, spiegando il fenomeno in svariati modi, mettendo spesso a tacere e smascherando gli stessi testimoni. Tuttavia, a dover di cronaca, è giusto annoverare che, alcune di queste casistiche, restano inspiegabili anche per il debunking scientifico.

Allora la domanda che ci poniamo tutti è se esiste la reale possibilità, che gli extraterrestri ci stiano davvero visitando.

Per rispondere in modo oggettivo, è necessario adottare un metodo di indagine, al fine di giungere a risultati attendibili. Quindi, è necessario che sia sempre e comunque il metodo scientifico di tipo sperimentale, ad analizzare il fenomeno. Da un punto di vista puramente fisico, la possibiltà che esista la vita aliena, anche di tipo intelligente, è una certezza matematica.
La celebre Equazione di Drake, fu proposta negli anni sessanta dall'astronomo Frank Drake come tentativo di stimare il numero di civiltà extraterrestri evolute presenti nella nostra Galassia, con le quali potremmo pensare di entrare in contatto.

 
 in cui:
N   è il numero di civiltà extraterrestri evolute presenti oggi nella Galassia
R*   è il tasso medio di formazione stellare nella Via Lattea
fp    è la frazione di stelle che possiedono pianeti
ne   è il numero di pianeti per sistema solare in condizione di ospitare forme di vita
fl    è la frazione dei pianeti ne che ha effettivamente sviluppato la vita
fi    è la frazione dei pianeti fl su cui si sono evoluti esseri intelligenti
fc    è la frazione di civiltà extraterrestri in grado (e con la volontà) di comunicare
fm   è la frazione di civiltà in grado di raggiungere e colonizzare più pianeti (non sempre considerata)
L    è la stima della durata di queste civiltà evolute
Pur essendoci difficoltà nel dare valori numerici ai singoli elementi dell'equazione, anche una stima approssimativa e pessimistica, dimostra che civiltà evolute come la nostra potrebbero essere decine, centinaia o migliaia. Tuttavia, questa affascinate certezza di scontra con un postulato teorico, chiamato "Paradosso di Fermi", formulato dal celebre fisico italiano, il quale afferma che la possibilitá che due civiltà evolute si incontrino in tempo utile è praticamente pari a zero, a causa delle enormi distanze che dividerebbero i diversi sistemi planetari.
In effetti, questa teoria, basata sulla relatività di Einstein, che pone il limite della velocità di propagazione massima nel vuoto a circa 300.000 km/s, spegne ogni ipotesi sul raggiungimento delle immense distanze spaziali in tempi utili per la vita stessa. In effetti, questo paradosso, è il principale e insormontabile ostacolo che blocca la scienza ufficiale, nell'assumere con maggior serietà lo studio dei fenomeni UFO.

Non esiste al momento nessun escamotage teorico dimostrato, capace di porre il veto a questa teoria. Ma la questione rimarrebbe insoluta,  anche se un nuovo Einstein riuscisse a dimostrare che un solo fotone riuscisse a viaggiare oltre questa insormontabile limite.

I LIMITI FISICI
E' logico infatti chiedersi, chi e con quale mezzo, riuscirebbe anche minimamente ad avvicinarsi a tali velocità dove ogni legame cellulare organico e inorganico verrebbe distrutto dall'accelerazione e dalle raziazioni prodotte? La risposta, logica e sensata è ovviamente: nessuno.
Lo dimostra nache un recentissimo studio, pubblicato all'American Physical Society meeting a Washington DC. In sostanza alla velocità prossima a quella della luce, il sottile filo di gas-idrogeno che permea lo spazio interstellare si comprimerebbe in un intenso fascio di radiazione che ucciderebbe l'uomo in pochi secondi e distruggerebbe gli strumenti elettronici di bordo. A queste velocità, gli atomi di idrogeno sembrano raggiungere l'impressionante cifra di 7 volt teraelectron - la stessa energia che i protoni raggiungono nel Large Hadron Collider, quando funziona a pieno regime. "Per l'equipaggio, sarebbe come stare di fronte al fascio di LHC", dice Edelstein.

Lo scafo della sonda garantirebbe poca protezione. Edelstein calcola che 10 centimetri di spessore di alluminio assorbono meno dell'1% dell'energia. Poichè gli atomi di idrogeno hanno un protone nel nucleo, questo lascia l'equipaggio esposto a pericolose radiazioni ionizzanti che rompono i legami chimici e provocano danni al DNA. "Gli atomi di idrogeno sono mine spaziali inevitabile", afferma Edelstein.

La dose fatale di radiazioni per un essere umano è di 6 Sieverts. I calcoli di Edelstein dimostrano che l'equipaggio avrebbe ricevuto una dose di radiazioni superiore a 10.000 Sieverts in un secondo. L'intensa radiazione causerebbe anche un indebolimento della struttura del veicolo spaziale e la distruzione dei suoi strumenti elettronici.
Edelstein afferma che sarebbe un motivo per cui le civiltà extraterrestri non ci hanno mai visitato. Anche se ET fosse riuscito a costruire un razzo vettore, nulla potrebbe fare per ovviare alle rigide leggi della fisica. (http://www.newscientist.com/article/dn18532-starship-pilots-speed-kills-especially-warp-speed.html)


Per cui, la presenza di dischi volanti alieni, alla base delle nostre conoscienze scientifiche, non dovrebbero esistere, perche incapaci di poter viaggiare a tali velocità da stelle lontane, ostacolate dalle inossidabili leggi della fisica relativistica e dalla chimica molecorare.
Su queste basi, l'intero discorso decade, sciogliendosi come neve al sole e alla vista di uno scienziato, i filmati di UFO e dischi volanti, assumono l'aspetto di burle da parte di buontemponi, fotomontaggi digitali o in rari casi si tratterebbe di oggetti reali ma di tipo militare o metereologico o ancora rarissimi fenomeni atmosferici come fulmini globulari o sfere di energia.


L'Ufologia, dal canto suo, spiega tali fenomeni, come manifestazioni avioniche da parte di esseri dotati di una tecnologia avanzatissima, capace di frantumare i limiti imposti dalle nostre conoscenze fisiche. Il dibattito, affrontato in questi termini, da ragione alla scienza ufficiale, in quanto l'Ufologia non è mai riuscita a presentare modelli teorici capaci di spiegare in modo scientifico la natura di questi oggetti.

(rappresentazione tridimensionale di un wormhole)

Tuttavia, esisterebbe una logica via di mezzo, rappresentata da ipotesi altrettanto fantascientifiche ma più plausibili. I cunicoli spazio-temporali e inter-universo, ad esempio, collegherebbero un universo ad un altro parallelo e differente, definiti Wormhole di Schwarzschild.
Questo permette di congetturare la possibilità che tali tunnel spazio-temporali possano essere usati per viaggiare da un universo ad un altro parallelo o per il viaggio nel tempo. In questo caso sarebbe una scorciatoria per spostarsi da un punto spaziotemporale a un altro differente. Nella teoria delle stringhe un wormhole viene visualizzato come la connessione tra due D-brane, dove le bocche sono associate alle brane e connesse tramite un tubo di flusso. Si pensa che i wormhole siano una parte della schiuma quantica o spaziotemporale. Anche il celebre astrofisico S. Hawking, ha ipotizzato tale possibilità e che i buchi neri, possano sfociare in buchi bianchi, attraverso tunnel dimensionali.

Se una civiltà riuscisse a disporre di mezzi capaci di resistere alle immani velocità di fuga nella singolarità, dovrebbe in teoria, poter percorrere milioni di anni luce in un tempo infinitesimamente basso, sfociando in zone remotissime da quelle di partenza. Altre ipotesi, invece, vedrebbero civiltà in fuga su immensi vascelli madre, partire a velocità elevate ma sostenibili da esopianeti vicini, per far giungere a destinazione i lontani discendenti. La fantasia non ha davvero limiti e registi del calibro di Spielberg e Cameron la sfruttano nei loro film per sbancare ai botteghini. Come si può notare, l'Ufologia, mantiene un piede nella realtà e uno nella fantasia, finendo troppo spesso per perdere di credibilità prima ancora di aver esposto le sue valide ragioni.

Ma ignorando per un attimo i limiti teorici imposti dalla fisica e affrontando il discorso UFO soltanto sull'analisi dei footage realizzati  dai testimoni, come dovrebbero essere queste presunti visitatori e perchè stenterebbero a mostrarsi apertamente?

ALTRI  INTERROGATIVI
Ipotizzando un'analisi sociologica e psicologica sulla casistica UFO, emerge un quadro poco rassicurante e denso di lacune incomprensibili.
Se di fatto teniamo conto di tutti i documenti disponibili, considerati dai debunker autentici e/o non contraffatti, notiamo alcune caratteristiche comuni a tutti i casi:
I dischi volanti si espongono alla ripresa per un lasso di tempo assai breve e spesso a causa di anomalie di manovra, come oscillazioni e difficoltà di manovra. In altri documenti questi oggetti sono dotati di sorprendenti capacità di volo e riflettono in tutti i casi la luce, come se fossero di metallo. Le dimensioni rimangono spesso assai ridotte, comprese tra i 5 e i 10 metri. Non ci sono mai segni grafici o simboli esterni sulle scocche per una eventuale identificazione.


In generale, possiamo tradurre questa analisi dicendo che si tratterebbe di piccoli oggetti volanti privi di ogni indizio per la loro identificazione. A rigor di logica, senza particolari indizi che dimostrerebbero il contrario, sarebbero ricognitori non armati senza pilota o con al massimo uno o due piloti. Mezzi così piccoli, riuscirebbero con fatica a viaggiare nello spazio e nel tempo siderale, per cui è plausibile la presenza di vascelli madre di cui tuttavia non si ha alcuna testimonianza.

E' evidente che dei ricognitori di piccole dimensioni abbiano dei compiti scientifici, come l'analisi del suolo, della bassa atmosfera o di cose o persone. Ma tuttavia, anche in questo caso, l'evidenza documentata di centinaia di oggetti simili ma non identici, ci porrebbe di fronte ad una vera e propria invasione aliena, magari compiuta da più razze differenti o da velivoli differenti. Inoltre, il fenomeno UFO, in termini moderni, è risalente al primo dopoguerra. Questo fattore temporale, implica che, l'analisi al suolo da parte di questi mezzi extraterrestri, si starebbe protraendo da quasi cento anni, su vasta scala e apparentemente per obiettivi sensa senso.


Mezzi dotati di una sopraffina tecnologia, avrebbero bisogno di pochi mesi per rilevare attentamente la composizione chimica dell'atmosfera e delle rocce. Qualche anno al massimo per la biodiversità principale delle aree più densamente abitate. Cento anni di ricerca aliena, sarebbero non più un'analisi ma un vero e proprio studio temporale dell'evoluzione della nostra società.
Una branca pseudoscientifica dell'Ufologia, chiamata clipeologia, termine che deriva dal termine latino clipeus (scudo), sosterrebbe che gli avvistamenti di UFO sarebbero iniziati fin dagli albori della storia umana. Sumeri, Egiziani, Greci, Romani: tutti questi antichi popoli avrebbero lasciato documenti scritti o pittografici della presenza di oggetti volanti non identificati. Sto realizzando a tal proposito un esaustivo dossier, che richiama e analizza questi casi dell'antichità, ma dal materiale analizzato fino ad ora, mi sento di escludere con assoluta certezza che si tratti di extraterrestri o forme intelligenti dotate di tecnologia propulsiva.

Alieni che ci studiano da secoli, mediante piccoli oggetti volanti, dalla forma discoidale e dal diametro di pochi metri. Dove risiederebbero questi esseri durante i periodi di non attività? Di cosa si ciberebbero?
Sono solo alcune delle domande sulla inverosimile ipotesi proposta. Ma se analizzassimo la medesima situazione su basi biologiche,  troveremmo facilmente altre anomalie inspiegabili.

Questi esseri, dovrebbero in qualche modo sostenere i loro processi biologici anche durante le fasi di studio. Cosa respirerebbero? E logico supporre ossigeno come noi terrestri, altrimenti gli angusti dischi dovrebbero essere persino dotati di respiratori. Come riuscirebbero a sopportare senza danni cardiovascolari, le manovre di volo ai limiti della fisica che spesso si vedono in qualche filmato di indubbia provenienza? Sono domande a cui gli ufologi dovrebbero rispondere e che a mio avviso, hanno come unica risposta la possibilità che questi velivoli potrebbero essere senza pilota (o che i documenti sono dei falsi).
Tuttavia velivoli senza pilota dovrebbero essere comandati a distanza, da incrociatori volanti o stazioni di terra. Lo scenario diventa ancora piu inverosimile e se vero inquetante.
Segnali radio anomali o interferenze di quelli terrestri potrebbero essere causati da questi mezzi misteriosi.
Una imponente casistica come quella posto sul banco delle indagini, non sembra tuttavia aver prodotto altrettanti documenti provenienti da stazioni radio, aeroporti o basi aeronautiche militari.
Il fenomeno UFO, per tanti motivi, sfugge facilmente alla comprensione logica e finisce quasi spesso  per diventare non analizzabile.
Scarsi i documenti non manomessi, inaffidabili le testimonianze, illogico l'intero mudus operandi dell'intero fenomeno. Inoltre sono scarsissime le basi scientifiche su cui si poggia.
Nel prossimo appuntamento parleremo invece di qualcosa di estremamente interessante, connesso col fenomeno UFO ma che coinvolge una branca della fisica ancora inesplorata: le sfere lumimose.

a cura di Arthur McPaul

Link:
http://it.wikipedia.org/wiki/Ponte_di_Einstein-Rosen

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