sabato 27 aprile 2013

Ex Agente KGB svela segreto su avvistamenti UFO


"Bastava incrementare il numero di aerei da combattimento in volo e la probabilità che un Ufo si facesse vedere era quasi del 100 per cento", ha spiegato un ex agente segreto.

Il fuori onda dello scorso novembre nel quale il premier russo Medvedev parlava di file segreti sugli Ufo e di notizie riservate sulla presenza degli Alieni sulla Terra è stato rapidamente archiviato, in Occidente, come uno scherzo d'aprile parecchio anticipato. Ma non in patria, dove l'argomento è preso molto seriamente, da decenni, ai più alti livelli.

La maggior parte dei documenti risalirebbe all'epoca nella quale ancora esisteva l'URSS, documenti tutt'ora classificati e il cui contenuto non è mai stato reso pubblico. Ma qualcosa sta incominciando a trapelare.

A sollevare il velo sono gli stessi ufficiali dell'esercito o del famigerato KGB che, ormai in pensione e senza più ruoli di responsabilità, tra una chiacchiera e l'altra, lasciano intuire la realtà con la quale hanno avuto a che fare nei decenni scorsi.

Uno di loro è Vasily Yeremenko, ex generale dell'Intelligence russa e ricercatore presso l'Accademia di Sicurezza, Difesa, Legge e Ordine pubblico. L' occasione è stata l'ultima edizione delle Letture Ziegel, un incontro che ha luogo ogni due anni a Mosca, dedicata a Felix Ziegel, astronomo e matematico ritenuto dagli appassionati del settore il fondatore dell' ufologia russa.
Per lungo tempo, i resoconti di strani avvistamenti nei cieli dell'allora Unione Sovietica erano considerati solo fantasie non meritevoli di essere prese in considerazione. Solo pochi ricercatori, come appunto Ziegel, erano invece convinti che quei fatti dovessero essere studiati in modo approfondito. Negli anni '60 del secolo scorso, lo scienziato organizzò varie letture pubbliche sull'argomento, invitando i partecipanti ad aiutarlo nel raccogliere quante più informazioni possibili sugli oggetti volanti non identificati.
Ma la vera svolta, secondo Yeremenko, arrivò un po' più tardi.

Nel settembre del 1977, a Petrozavodsk, in Carelia, un enorme e brillante bagliore, dal quale si dipartivano raggi luminosi, rimase a lungo sospeso sopra la città, sotto lo sguardo stupefatto di migliaia di abitanti. Molti di loro, terrorizzati, intasarono di telefonate e di richieste di aiuto i centralini delle forze dell'ordine. Il fenomeno inspiegabile preoccupò i Paesi confinanti anche oltre la Cortina di Ferro: i governi chiesero ufficialmente ai sovietici di sospendere la loro misteriosa esercitazione militare...
La goccia che fece traboccare il vaso sarebbe però stata una lettera spedita da Anatoly Petrovich Aleksandrov, l'illustre fisico considerato il padre dell'energia nucleare russa, all'epoca presidente dell'Accademia delle Scienze. Fu lui, ha rivelato la fonte, ad insistere perchè fosse promosso un programma speciale di studi per interpretare questi fenomeni anomali avvistati da tanti testimoni: continuare ad ignorarli, disse, sarebbe stato un grave errore.
E così, ha rivelato l'ex ufficiale del KGB- che a quei tempi controllava i settori dell'aeronautica militare e dell'industria aerea- il governo sovietico iniziò ad esaminare con maggior attenzione i rapporti su qualsiasi avvistamento fuori dal consueto: alla fine degli anni '70 se ne contavano già a centinaia. I soldati assegnati alle unità missilistiche vennero istruiti sul da farsi nel caso apparissero degli Ufo in cielo: la cosa più importante era non agire in alcun modo, per evitare una ritorsione in risposta all'aggressione.
Anzi, in un poligono di tiro venne addirittura sperimentato il metodo per evocare uno di questi oggetti non identificati. Avvenne circa 30 anni fa, nella regione di Astrakhan. "Ci rendemmo conto che bastava incrementare il numero di aerei da combattimento in volo e mettere in campo i nostri armamenti: la probabilità che un Ufo si facesse vedere era quasi del 100 per cento", ha detto Yemenenko, che li ricorda come sfere luminose.
Il racconto dell' ex agente segreto russo confermerebbe quanto già ammesso da alcuni militari americani ed apparso in alcune immagini d'epoca: durante i test di nuove armi (soprattutto nucleari), oppure nel bel mezzo diun'escalation di tensione militare, gli Ufo si sarebbero palesati anche dall'altra parte del mondo, negli Stati Uniti.
Ad un certo punto, veder comparire quelle luci "a comando" sarebbe persino diventata quasi un'abitudine per coloro che partecipavano all'esperimento. Qualcuno cercò persino di mettersi in comunicazione con loro, nel modo più primitivo: a gesti. "Funzionava così: una persona a terra agitava le braccia, muovendole due volte a destra e due volte a sinistra. La sfera nel cielo reagiva facendo altrettanto, oscillando due volte a destra e due volte a sinistra. Non abbiamo mai saputo spiegarlo", ha raccontato Yeremenko.

E il mistero è rimasto. Nonostante gli anni di studio congiunto tra gli esperti militari e gli scienziati, il programma governativo arrivò a formulare tre ipotesi finali: si poteva trattare di fenomeni naturali che la scienza non era ancora in grado di capire, potevano essere velivoli da ricognizione statunitensi o giapponesi, oppure erano davvero oggetti volanti extraterrestri.
"Oggi, gli avvistamenti Ufo sono relegati sulle pagine dei tabloid scandalistici", si è lamentato l'ex generale. Ecco perchè, dice, gli studiosi seri non osano ammettere il loro interesse su questi argomenti e restano in silenzio. "Nelle mie conversazioni private con piloti d'aereo e cosmonauti, ho sentito più volte da loro storie di Ufo. Storie delle quali non vogliono assolutamente parlare in pubblico. Ma io sono convinto che queste tematiche debbano essere affrontate seriamente, perchè è in gioco la nostra sicurezza".

A cura di Sabrina Pieragostini

Fonte:
http://www.antikitera.net/news.asp?id=12428&T=5</div>


 

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