L'F/A-18 è un aereo bimotore estremamente agile: questo perché dispone di un'ottima spinta, del sistema di volo digitale fly-by-whire e del LERX (Leading Edge Root Extensions). Il LERX è l'estensione del bordo di attacco dell'ala ed è in grado di generare, durante le manovre ad alto angolo d'attacco, potenti vortici d'aria che ritardano o eliminano il distaccamento del flusso aerodinamico sul dorso alare che causa lo stallo. Anche le derive di coda sono realizzate per diminuire al massimo le turbolenze, garantendo la manovrabilità del velivolo anche con forti angoli d'attacco; inoltre sono progettate per sopportare danni in combattimento, in modo che l'Hornet possa tornare alla base anche con una sola di esse funzionante.
L'F/A-18 Hornet (in italiano calabrone) è un cacciabombardiere di costruzione americana. Costruito dalla McDonnell Douglas a seguito di una richiesta della US Navy, è uno degli aerei più versatili attualmente in servizio: infatti è stato appositamente progettato per coprire il ruolo di aereo da caccia, da attacco al suolo, da supporto aereo ravvicinato, da bombardamento tattico, ricognizione e controllo aereo avanzato. Grazie alla capacità di coprire tutti questi ruoli, è un ottimo aereo imbarcato; il suo grande difetto però è il suo scarso raggio d'azione, problema corretto nella nuova versione F/A-18E.
Il progetto è ora seguito dalla Boeing, dopo che essa ha acquisito la McDonnell Douglas nel 1997.
Il progetto è ora seguito dalla Boeing, dopo che essa ha acquisito la McDonnell Douglas nel 1997.
Sviluppo
Le origini dell'Hornet risalgono agli anni settanta. La US Navy contava di acquistare la versione navalizzata del nuovo LWF (Light Weight Fighter) come aereo di complemento all'F-14 Tomcat e come sostituto dei vecchi F-4 Phantom e A-7 Corsair II. Quando il concorso per l'LWF fu vinto dal progetto che poi portò all'F-16, la marina americana preferì prendere in considerazione il perdente Northrop YF-17. Tuttavia questa scelta comportò dei problemi: il prototipo era troppo piccolo pur essendo bimotore (si riteneva che gli aerei imbarcati dovessero avere due motori per maggiore sicurezza) e la Northrop non aveva abbastanza esperienza nella costruzione di aerei imbarcati. La Northrop quindi si alleò con la McDonnell Douglas, che godeva di maggiore prestigio nella costruzione di aerei per la marina (come l'F-4), e sviluppò due prototipi diversi: l'F-18 da caccia e l'A-18 da attacco. In seguito a problemi logistici, i due progetti furono fusi in un unico aeroplano, che prese la denominazione di F/A-18.
Le origini dell'Hornet risalgono agli anni settanta. La US Navy contava di acquistare la versione navalizzata del nuovo LWF (Light Weight Fighter) come aereo di complemento all'F-14 Tomcat e come sostituto dei vecchi F-4 Phantom e A-7 Corsair II. Quando il concorso per l'LWF fu vinto dal progetto che poi portò all'F-16, la marina americana preferì prendere in considerazione il perdente Northrop YF-17. Tuttavia questa scelta comportò dei problemi: il prototipo era troppo piccolo pur essendo bimotore (si riteneva che gli aerei imbarcati dovessero avere due motori per maggiore sicurezza) e la Northrop non aveva abbastanza esperienza nella costruzione di aerei imbarcati. La Northrop quindi si alleò con la McDonnell Douglas, che godeva di maggiore prestigio nella costruzione di aerei per la marina (come l'F-4), e sviluppò due prototipi diversi: l'F-18 da caccia e l'A-18 da attacco. In seguito a problemi logistici, i due progetti furono fusi in un unico aeroplano, che prese la denominazione di F/A-18.
Il primo volo avvenne il 18 novembre 1978 e il primo aereo di serie fu consegnato nel maggio 1980. Nel 1987 volò la versione migliorata F/A-18C (e F/A-18D nella versione biposto): disponeva di radar e avionica aggiornati e poteva portare nuovi missili come l'AIM-120 Amraam, l'AGM-65 Maverick e l'AGM-84 Harpoon. Montava inoltre i nuovi seggiolini eiettabili della Martin-Baker e un sistema di protezione da attacchi elettronici. I modelli consegnati dal 1989 montavano nuovi sistemi per l'attacco notturno (come il sistema di navigazione termico Hughes AN/AAR-50, il sistema FLIR Loral AN/AAS-38 Nite Hawk e occhiali per la visione notturna), nuovi schermi multifunzione MFD e una mappa mobile a colori.
Prestazioni e caratteristiche
L'F/A-18 è un aereo bimotore estremamente agile: questo perché dispone di un'ottima spinta, del sistema di volo digitale fly-by-wire e del LERX (Leading Edge Root Extensions). Il LERX è l'estensione del bordo di attacco dell'ala ed è in grado di generare, durante le manovre ad alto angolo d'attacco, potenti vortici d'aria che ritardano o eliminano il distaccamento del flusso aerodinamico sul dorso alare che causa lo stallo. Anche le derive di coda sono realizzate per diminuire al massimo le turbolenze, garantendo la manovrabilità del velivolo anche con forti angoli d'attacco; inoltre sono progettate per sopportare danni in combattimento, in modo che l'Hornet possa tornare alla base anche con una sola di esse funzionante. Nonostante sia un efficace caccia, non raggiunge elevate velocità (massimo 1,8 mach) a causa del tipo di prese alari; a velocità inferiori è però in grado di superare in virata quasi tutti gli aerei americani. Il carrello è estremamente robusto per sopportare gli appontaggi, le ali sono ripiegabili per risparmiare spazio sul ponte di volo e l'abitacolo è dotato di schermi polifunzionali MFD e di un avanzato HUD (Head-Up Display). La sua radar cross section è pari a 1 metro quadrato.
L'Hornet può svolgere diversi compiti all'interno di una stessa missione: può essere armato per gli attacchi a terra e, una volta sganciate le armi, può svolgere missioni da caccia con il suo armamento aria-aria. Questo perché all'interno dell'abitacolo è presente un bottone che permette di cambiare rapidamente la modalità di utilizzo del radar: da aria-terra ad aria-aria. L'Hornet è molto popolare tra i piloti proprio perché questa caratteristica lo rende in grado di difendersi da solo, anche quando la sua missione primaria non è la caccia.
Durante la fase di progettazione è stata data molta importanza alla manutenzione: richiede la metà del tempo necessario per gli altri aerei della marina e le probabilità di rottura di un componente è tre volte inferiore. Ad esempio il motore può essere facilmente smontato perché è fissato alla fusoliera in soli tre punti, mentre su altri aerei è necessario addirittura smontare la coda.
Paesi utilizzatori
Le grandi caratteristiche dell'Hornet ebbero anche un grande riscontro di mercato. I paesi che lo utilizzano sono:
Le grandi caratteristiche dell'Hornet ebbero anche un grande riscontro di mercato. I paesi che lo utilizzano sono:
Australia
Canada
Finlandia
Kuwait
Malesia
Spagna
Svizzera
Stati Uniti
Canada
Finlandia
Kuwait
Malesia
Spagna
Svizzera
Stati Uniti
Gli F-18 sono anche utilizzati dalla pattuglia acrobatica della US Navy Blue Angels.
In missione
- 1986: nel suo battesimo di fuoco, gli F/A-18 Hornet distrussero postazioni radar e missilistiche libiche negli scontri di marzo e aprile
- 1991: nella Guerra del Golfo vennero impiegati come bombardieri, assieme ad esemplari del Canadian
Forces Air Command.
I circa 160 velivoli usati dimostrarono una grande efficacia, precisione nei bombardamenti ed in 5 casi riuscirono a rientrare alla base dopo esser stati colpiti da un missile a guida infrarossi.
Il loro difetto fu individuato nel raggio d'azione, insufficiente per la maggior parte delle missioni. Nella prima notte di guerra, il 17-1-1991, il primo velivolo alleato ad essere abbattuto è stato un F/A-18C della Marina americana in missione SEAD con 2 missili AGM-88 HARM antiradar a bordo, il cui pilota, tenente comandante Michael Scott Speicher, inizialmente considerato il primo caduto della coalizione, è anche l'unico soldato alleato rimasto disperso in azione dopo la fine della guerra. Per diversi anni la verità sull'abbattimento è stata nascosta, mettendola in lista con le altre attribuite ad un generico SAM a guida radar, poi identificato come SA-6 o SA-3. Trattandosi di un grosso SAM a guida radar veniva detto che il caccia era stato polverizzato in cielo, il pilota ucciso istantaneamente.
La verità è che l'abbattimento restava un mistero visto che nella zona dove l'F/A-18C è stato colpito non era segnalata nessuna attività missilistica antiaerea irachena, né dagli aerei AWACS né da altri equipaggi. Subito dopo la fine della guerra una squadra di ricerca americana arrivata sul posto individuò il relitto ancora ragionevolmente integro e riconoscibile, tranne il cockpit che era stato rimosso. Dopo diversi anni, è chiaro dalle registrazioni degli aerei radar alleati e dalle descrizioni delle attività radar irachene (accessibili a partire dall'invasione dell'Iraq del 2003) che ad abbattere l'F/A-18C è stato un intercettore MiG-25 iracheno con un missile R-40t (AA-6 ACRID). Invece il mistero sulla sorte del pilota si è solo infittito. Il vantaggio di nascondere la perdita causata in combattimento aria-aria (per la prima volta per gli americani dai tempi del Vietnam) dell'F/A-18 è chiara: vantaggi di mercato e interesse nel mantenere intorno ai caccia occidentali moderni l'alone di invincibilità aria-aria (la stessa ragione per cui si è nascosto per anni l'uso, e le perdite aria-aria, degli F-14 iraniani nella guerra tra Iran e Iraq).
Uno scontro degno di nota avvenne il primo giorno di combattimento dell'Operazione Desert Storm, quando due Hornet americani ottennero altrettante vittorie aeree contro aerei iracheni, inizialmente considerati MiG-29 e poi identificati correttamente come MiG-21. Il tenente Nick Mongilio e il comandante (ora ammiraglio) Mark Fox, decollati dalla portaerei USS Saratoga (CV-60) per bombardare un aeroporto nell'Iraq sudoccidentale, con a bordo ciascuno quattro bombe da 2000 libbre, furono informati da un AWACS Grumman E-2C dell'approssimarsi dei MiG-21. Gli Hornets li abbatterono senza dover sganciare il carico, e terminato il combattimento, portarono a termine regolarmente la missione di attacco e fecero ritorno sulla Saratoga. Mongilio e Fox divennero così i primi piloti ad eseguire un combattimento aria-aria e quindi a portare a termine la loro originale missione aria-suolo.
A differenza dei più celebrati F-14, F-15 e F-16, l'F/A-18 non è molto amato dal pubblico del mondo dell'aviazione: nelle guerre a cui ha partecipato ha sempre svolto il ruolo di "trasporto bombe" e ha al suo attivo un modesto scambio aria-aria di 2:1 che sicuramente non gli rende giustizia, ma che difficilmente sarà modificato negli anni a venire vista la mancanza di nemici con un'Aviazione militare. Da poco tempo nell' F/A-18 è stato inserito uno strumento che permette all'aereo di livellare le ali nel momento in cui il pilota starebbe per andare in G-LOC per l' eccesso di carico G subito o per l' eccessiva velocità.
Dati tecnici:
Lunghezza 17,07 m
Apertura alare 11,43 m
Altezza 4,66 m
Superficie alare 37,16 m²
Peso a vuoto 10 810 kg
Peso max al decollo 25 400 kg
Motore due turbofan General Electric F404-GE-402
Spinta 8 030 kg/s con postbruciatore
Velocità max Mach 1,8
Autonomia 1 500 km
Tangenza oltre 15 240 m
Mitragliatrici Un M61 Vulcan 20 mm a canne rotanti
Bombe CBU-87, CBU-89, CBU-97, Paveway, JDAM, serie Mk 80, bombe nucleari
Missili AGM-45 Shrike, AGM-65 Maverick, AGM-88 HARM, SLAM-ER, JSOW, AGM-84 Harpoon, AIM-9 Sidewinder, AIM-120 AMRAAM, AIM-7 Sparrow
Piloni 9 (2 nelle estremità alari, 4 sotto le ali e 3 sotto la fusoliera) in cui può portare fino a 8 165 kg di armamento, serbatoi e pod.
Altro serbatoi e pod vari
Ok non male. Dacci dentro con le schede storiche degli aerei, mettiamoli tutti, metti anche i prototipi, foto, video... poi i mezzi UFO, io ti pubblico gli aerospaziali :)
RispondiEliminaArthur McPaul
sito ben fatto ma implementabile,in originalita'.Senza offesa,tutte le varie associazioni,organizzazioni ufo,trattano gli stessi,ormai vetusti,argomenti.L.Osservatore cosmico
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